Monday 14 April 2008

Amaro e dolce

È molto amaro pensare di essere rappresentato potenzialmente fino al 2013 (duemilatredici!) dal centrodestra, e da questo centrodestra. È oggettivamente amaro vedere tabelle con un divario del 9% (novepercento!) fra le due coalizioni maggiori. E tutto sommato è amaro vedere che la sinistra radicale, per quanto scalcagnata per organizzazione, sparisca dall'agone della democrazia parlamentare italiana.

È secondo me dolce vedere che quasi i tre quarti degli elettori italiani abbiano scelto i due partiti maggiori. Creare un bipolarismo by default e con la "porcata", è una potenziale meraviglia che solo l'elettore italiano poteva cacciare dal cilindro. Ma è "anche" il frutto delle scelte di Veltroni, che ha scommesso sugli sbarramenti e spinto il centro-destra a creare il PdL. E sarebbe dolce immaginare che quel 70% riuscisse a convergere su almeno alcune delle scelte economiche ed istituzionali fondamentali che aspettano la prossima legislatura.

Tutto questo scritto a caldo. Perchè da Belgrado, dove mi trovo a discutere di nazioni che si sgretolano, Europa che si allontana, e disoccupazione al 30%, tutto ha un altro sapore.