Tuesday, 14 August 2007

E pluribus unum

Tradotto liberamente, il motto in latino del governo degli Stati Uniti è davvero 'melting pot'. Ed il primo impatto con Adams Morgan, il quartiere di Washington dove ho trovato casa, conferma molti degli luoghi comuni sulla molteplicità dell’America.

Il comitato di zona ci tiene a sottolineare che la zona sia 'residenziale'. Quello che vedo io è un allegro carnevale di afro-americani, italiani ed ispanici, moltissimi ispanici. Per qualche no-global, vedere la capitale dell'impero tappezzata di cartelli stradali e poster pubblicitari di McDonald's scritti interamente in spagnolo dev’essere l’ottava meraviglia del mondo. La realtà mi sembra molto più complessa, ma staremo a vedere.

Nel frattempo, con il Congresso, l’enorme macchina mediatica e le lobbies in ferie, il mio primo assaggio di politica americana in queste torride giornate agostane é avvenuto per strada ed è stato tanto curioso quanto rivelatore.

Nei pressi del centro, una signora minuscola mi avvicina e mi mette sotto il naso un blocco: è una petizione per chiedere l’impeachment di Dick Cheney. La teoria della rimossione forzata del vice-presidente non è poi così strampalata. Ne ha parlato di recente anche l’Economist: se si dovesse chiedere l’impeachment di Bush, il burattinaio Cheney diverrebbe automaticamente presidente. Tanto vale, allora, tentare di rimuovere direttamente il vice.

Detto questo, sia i tempi che le modalità della campagna mi lasciano perplesso. A fugare i miei dubbi interviene un giovane passante che mi intima di non dare retta agli psicopatici. La risposta della signora è perentoria: "firma qui, firma qui, che quel tizio si fa di anfetamine". Molto anni settanta, le anfetamine, signora. Magari ripasso.