Due storie di elezioni presidenziali, due storie di una democrazia che si allontana.
La prima riguarda Mikhail Saakashvili, l'eroe della 'rivoluzione delle rose' in Georgia nel 2003, che ha ieri inaugurato il suo secondo mandato alla presidenza a Tbilisi (alla presenza del ministro degli esteri russo Lavrov, tanto per gradire). Il primo quadriennio di Saakashvili è stato minato da un processo di riforme mai veramente avviato e da un'involuzione autocratica piuttosto preoccupante. Saakashvili è giovane e ambizioso, attributi utili, ma anche pericolosi in un paese dalla tradizione democratica così debole come la Georgia.
La seconda vicenda riguarda le presidenziali in Serbia, sempre ieri, che hanno visto l'ultranazionalista Tomislav Nikolic superare il presidente in carica, l'europeista Tadic. Per il risultato finale si dovrà aspettare il secondo turno in febbraio, ma la campagna si svolgerà in un clima reso rovente dalla controversia kosovara e dalle discutibili manovre del gigante energetico russo Gazprom. Il futuro democratico della Serbia non è morto, ma che non si senta tanto bene è un eufemismo.
PS, off topic: mi è stato chiesto di fare il testimonial per la mia università, esperienza piuttosto divertente. Finisco quello che ho cominciato e informo chi fosse per caso interessato a lavorare da queste parti che è stato appena aperto questo sito.
PPS ri-off topic: Ottimo corsivo sull'Italia nel FT di oggi, nel quale Martin Rhodes si districa brillantemente fra l''immobilismo', il 'trasformismo' e la 'stratificazione' della realtà politica italiana. Vale un paio di riletture.
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Monday, 21 January 2008
Tuesday, 1 January 2008
Come si parte in terza?
Giusto per dare un minimo di continuità editoriale a questo blog, riparto da un altro film. Little Miss Sunshine parla di una famiglia scalcinata che attraversa l'America a bordo di un vecchio furgoncino Volkswagen. Per qualche strano motivo, del furgone funzionano solo la terza e la quarta marcia, una circostanza che porta la famiglia a cominciare ogni nuova tappa del viaggio in corsa.
Fortunatamente non guido furgoni e le tappe, per ora, sembrano tutte abbastanza chiare sul calendario. Ma mi aspetta un inizio di anno metaforicamente molto simile a quelle partenze in corsa.
Fortunatamente non guido furgoni e le tappe, per ora, sembrano tutte abbastanza chiare sul calendario. Ma mi aspetta un inizio di anno metaforicamente molto simile a quelle partenze in corsa.
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