E' andata a finire che ho trascorso una settimana marcatamente americana senza mai attraversare l'Atlantico.
Prima di tutto ho moderato un'interessante discussione organizzata dalla NATO al Ministero degli Esteri danese. La domanda ridondante e quasi ossessiva era ovviamente cosa fara' e cosa chiedera' Obama agli europei.
Poi il presidente Obama e il ministro Clinton hanno confermato la nomina della mia (ora ex) collega Esther come sottosegretario agli esteri per le organizzazioni internazionali. Occhio e croce, credo sia una delle posizioni piu' alte che si possano raggiungere al Dipartimento di Stato senza la conferma del Congresso.
Ieri e' uscito il mio primo (e spero non ultimo) articolo sul "PostGlobal" del Washington Post. In tempi meno grami, sarei stato meno clemente verso l'Unione europea. Ma per ora credo che possa bastare.
Infine, ho finalmente ricevuto e cominciato a leggere la mia prima copia del New York Review of Books alla quale alla fine ho deciso di abbonarmi. Per chiunque voglia staccare per un po' da Berlusconi e Mourinho, ma se e' per questo anche dal ManU. o Sarkozy, la Review mi sembra una boccata di ossigeno purissimo.