Friday, 26 October 2007

Storia del presente

Ho finito di leggere History of the Present, un appassionante saggio sull'Europa di uno dei miei scrittori preferiti, lo storico inglese Timothy Garton Ash.

Il libro ripercorre la cronaca della politica continentale negli anni '90, dalla caduta del Muro a Maastricht, dalla guerra nell'ex-Yugoslavia all'Euro. E nell'intrecciare la complessa sequenza di quegli eventi, alterna telegrafici bollettini a brevi saggi, scritti nella maggior parte dei casi dalla trincea, che sia questa Danzica, Berlino o Pristina.

Il mio viaggio di questa settimana ha in un certo modo amplificato l'impatto di questa lettura e mi ha fatto assaporare un vaghissimo senso di dejà vu.

Sono arrivato a Bruxelles mentre i ministri dell'Ue apponevano la loro agognata firma sul trattato di riforma dell'Unione--un processo che ha virtualmente paralizzato l'Europa negli ultimi due anni. Sono passato ad Odessa, nell'Ucraina sud-occidentale, mentre russi ed europei si incontrano e continuano a scontrarsi su praticamente tutto ciò che ha a che fare con la sicurezza europea, inclusa l'Ucraina. Mi sono poi spostato ad Istanbul, meteorologicamente umida e politicamente caldissima dopo il voto del Parlamento turco ad autorizzare incursioni dell'esercito nell'Iraq settentrionale.

Mi auguro ovviamente che il libriccino che ho in preparazione tragga da questi eventi un briciolo dell'ispirazione illuminata di Storia del presente. Allo stesso tempo, mi domando fino a che punto sia possibile osservare, valutare o perfino scrivere di eventi che appartengono alla cronaca col piglio determinista dello storico ("E' successo perchè doveva succedere").

Nel caso di Ash, devo dire che i risultati sono di una preveggenza impressionante.