Monday, 14 January 2008

L'Iowa, il New Hampshire e la politica ubriaca

Periodo di pausa forzata dal blog dedicata prevalentemente a viaggi, estenuanti trattative e immersione politica. Sorvolo sui viaggi, che tanto ricapitano. E ritornerò probabilmente sull'estenuante trattativa, ora felicemente conclusa, che ha riguardato l'aspetto contrattuale del mio libro.

Un breve appunto invece la lascio sull'immersione politica, che ha riguardato ovviamente le primarie americane. Ciò che mi lascia piuttosto perplesso, aldilà del circo mediatico e delle toppe dei sondaggi, è la cura maniacale dei dettagli di forma da parte della gran parte dei candidati. In America è così da decenni, ma questa volta mi sono sorbito il pianto di Hillary e le bordate calcolate di Huckabee nella bolla di Washington, che rende il tutto quasi nauseante.

Certo è, che anche da questo punto di vista, Obama continua a sembrarmi il candidato più credibile. La sostanza rimarrà anche, talvolta, approssimativa. Ma per coerenza e carisma, Obama convince (e quasi commuove, vedere il suo discorso in Iowa per credere).

E, per inciso, per quanto teatrale possa essere la campagna americana, siamo sempre anni luce dai ruspanti "utile idiota" e "ubriaco" che si scambiarono Berlusconi e Prodi sotto l'occhio vigile di Vespa nel 2006.